La parola chiave sarà: reinventarsi. Ci saranno infatti alcune norme inevitabili a cui attenersi, una delle tante, la distanza di sicurezza tra gli artisti.
Questo cosa significa? L’era degli abbracci, dei passi a due, dell’amore a teatro è davvero finita? No. Bisognerà reinventarsi anche su quell’aspetto. Non dobbiamo però abbatterci. Anzi, come già molti artisti e personalità affermate dello spettacolo hanno suggerito, bisognerà sfruttare questi nuovi equilibri per sperimentare nuove forme di teatro.
Ripensare, innovare, ricostruire in forme diverse gli spettacoli non significa diminuirne il valore. Significa trovare nuovi valori che prima passavano inosservati. Quando la distanza diventa un concetto dominante a teatro, bisognerà basare il teatro su nuove forme di spettacolo.
Tra le tante proposte alternative di spettacoli dal vivo in fase coronavirus, ci sono anche quelle di teatro virtuale, teatro a distanza e rappresentazioni in streaming. Resta certo il fatto che l’ingresso fisico degli spettatori invece, resterà a lungo contingentato, limitando il numero dei posti disponibili per ogni spettacolo.
© Riproduzione Riservata
Potrebbe interessarti anche:
Danza e arte si fermano per il Blackout Tuesday